La prima sensazione che si percepisce camminando , in natura, in consapevolezza è quella del proprio corpo che si muove , delle piante dei piedi che appoggiano a terra, del cuore che batte. Si cammina non per arrivare ad una meta il prima possibile ma per assaporare ogni passo, trovando un proprio ritmo e abbandonando le parole per ascoltare i suoni della natura.
E poi, mentre lasciamo andare sempre di più la mente, e con questo il fardello della scaletta degli impegni quotidiani, lasciamo spazio al paesaggio. Cominciamo a vedere la natura attorno a noi, a sentirne i rumori e gli odori.
E’ il corpo con le sue sensazioni ed emozioni che prende il sopravvento e ci apre alla creatività. Non è necessario, se stiamo camminando con altre persone, rimanere in silenzio, ma bensì trovare il piacere di condividere la meraviglia della natura che è davanti a noi; stare pienamente nell’attimo che stiamo vivendo , cogliendone tutti i segnali.
Se avete voglia di leggere tra una camminata e l’altra: Federic Gross “Andare a piedi”, Bernard Olivier “La lunga marcia”, Richard Mabey “Natura come cura”.